I MESI DELLA MONTAGNA

I MESI DELLA MONTAGNA
di Lino Venturino

Viene GENNAIO freddo e nevoso
e lo sciatore esce voglioso,
sulla polverosa neve, a disegnare tracce,
fino a che il sole colora appena le candide facce.

A FEBBRAIO il freddo è più intenso
e lungo la roccia il ghiaccio è più denso.
Con picche e ramponi saliamo la cascata
e con viti e moschettoni assicuriamo la cordata.

Viva MARZO, la natura si scuote,
ci si sente vivi per riempire le giornate vuote;
si sale sui clivi, lo zaino sulle spalle,
lo sci alpinista si inoltra nell’assolata valle.

APRILE con te è dolce dormire,
ma la neve si scioglie e bisogna salire.
Il rifugio ci accoglie ancora con il suo tepore.
Si sale più in quota, là dove la cresta muore.

Nel mese di MAGGIO
lo sci alpinista diventa più saggio
e sulle alte quote
rivolge le temprate gote.
Frattanto il climber riprende la gioiosa arrampicata
ed in falesia trascorre tutta la giornata.

Ben venga GIUGNO e la stagione buona,
sui versanti nord la picca risuona.
I canalini si possono ora salire:
è lunga la giornata fino all’imbrunire!
Piena di fiori e profumi e animali,
tutta la montagna lancia i suoi strali.

LUGLIO è il mese del grande alpinismo:
rocce, neve, ognuno vive il proprio eroismo.
Si dorme nella valle, si bivacca in parete,
tutto sazia la nostra sete.
Le grandi vie di misto sono il nostro fine
per salire alfine le agognate cime.

Ad AGOSTO, con il solleone,
ai mari ed ai monti è una gran confusione.
I rifugi sono pieni e le vie sono intasate,
lentamente finisce la lunga estate.
Ma qualche quattromila un po’ appartato
ci dà allegro il ben arrivato.

A SETTEMBRE il tempo peggiora
ed ognuno ritorna alla propria dimora.
I rifugi chiudono ma la roccia accaldata
permette ancora qualche bella scalata.
E, anche se in alto c’è ormai la tempesta,
nei boschi coi funghi è una gran festa.

OTTOBRE è il mese dei ricordi e dei programmi:
ci si organizza per i futuri anni.
Si proiettan le foto e si raccontan le storie,
perché rimangan nelle future memorie.
In Nepal si può fare qualche bella ascensione,
prima che arrivi il temuto monsone.

A NOVEMBRE  il freddo si fa sentire
e sulle isole ci si può divertire.
Sulle montagne i primi fiocchi cadono silenti
e gli sciatori fremono impazienti.
Agli sci ed alle tavole si affilano le lamine:
bisogna essere pronti… che diamine!

A DICEMBRE la festa è gioiosa
e la neve cade copiosa.
L’alta montagna dorme:
lontane sono ormai le torme!
Ma le belle stagioni future
ci porteranno sicuramente nuove avventure.