ROCIRUTA

 

Scalata al Bec di ROCIRUTA

Accesso:

 

Da Torino dirigersi verso Venaria reale e le valli di Lanzo a mezzo prima della SP 1 e

poi della SP 33. Con quest’ ultima, raggiunta e superata la località di Pialpetta,

voltare a destra in direzione Rivotti. Al primo bivio ancora a destra in direzione degli

Alboni. Circa 65 km da Torino. Dal piano degli Alboni 1375 m seguire per pochi metri

una stradetta che dopo un lavatoio piega a sinistra verso una baita ristrutturata e si

trasforma in un sentiero che sale a fianco di questa. In circa trenta trentacinque

minuti si raggiunge la parete. Si arriva in corrispondenza dell’ itinerario n° 11 da dove

se si costeggia la base della parete verso sinistra si arriva in prossimità dell’ itinerario

n° 8 ( freccia Bianca ). Andando ancora a sinistra si accede alla base del primo salto

staccato dal corpo centrale.

Abbiamo salito le vie IL PARADISO E’ DI POCHI(6A+ 6A ob) di 7 tiri friend fino al 3 bd; LO SPIGOLO DEL VENTO(6B+ 6A+ OB) di due tiri friend fino al 2 bd; BASE JUMP(6B).Ambiente spettacolare con vista sulla Ciamarella.Cielo terso un po’ freddo ;roccia gneiss granitoide buona

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CANALE DELLO SCUDO

CANALE DELLO SCUDO – MONGIOIE

Alle 7 siamo già sul sentiero che ci conduce verso il rifugio. Cercando di non pestare neve arriviamo quasi sotto al canale e li ci attrezziamo di tutto punto. La bastionata della rocca è splendida con quel pinnacolo che svetta sulla sinistra.
A metà canale la qualità della neve è migliore, più compatta e stabile. I due passaggi più delicati sono coperti e si superano senza problemi. L’uscita del canale regala un panorama mozzafiato. Alla 12.30 siamo alla macchina. Canale non difficile ma molto scenografico. Con Andrea e Roberto già partecipanti ad uscite del CAI Varazze. DAVIDE

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EFFETTO PIOGGIA

Dopo le grosse nevicate di neve pesante e di pioggia fino a 1900 metri, il pericolo valanghe è diventato veramente forte. Viste ad Artesina ed in tutto il monregalese grossi valangoni molto rari. Per questo, meglio tornare alla calda roccia. Domenica 20 marzo arrampicata sulle nuove vie di trenta metri nella zona Santa Lucia di Toirano (difficoltà: 5c, 6a, 6b) con rifornimento mangereccio in volo!

COGNE

Ultimi blitz sulle cascate di ghiaccio. Viste le brutte previsioni per le alpi Marittime, domenica 27 febbraio andiamo a Cogne dove in effetti c’è il sole. Poca neve (come in tutta la Valle d’Aosta e Chamonix), ma ottime le condizioni per il ghiaccio. La Valnontey e Lillaz-Valleille sono un paradiso quando non c’è pericolo valanghe per troppa neve. Tantissima gente: volevamo salire Tuborg e il Candelabro del Coyote ma c’erano almeno tre o quattro cordate su ognuna. Abbiamo allora scelto TUTTO RELATIVO (III/4) e SPADA NELLA ROCCIA (IV/5): in totale 5 bei tiri, con calata in doppia attrezzata. Anche se faceva abbastanza caldo, le cascate non colavano.

Quest’inverno con -8° era una doccia continua. Tutto dipende dall’umidità dell’aria: se il tempo è bello tutto è asciutto! Cogne è uno dei pochi posti dove si può piccozzare fino alla fine di marzo.

MONTE PENNA

29 GENNAIO 2011 – MONTE PENNA

Nelle intenzioni di inizio stagione c’era la salita in qualche canalino dal Rama ma, la vicinanza dal mare, oltre ad essere la suggestione delle nostre montagne, è la causa dell’incertezza della neve.

Credevamo che anche il Monte Penna non fosse in condizioni per usare piccozza e ramponi, ma alcuni commenti su internet ci hanno incoraggiato a tentare: Io, Daniele, Luca e Roberto.

Ancora ad Amborzasca ero molto preoccupato per l’assenza di neve ma, arrivati al parcheggio della casa forestale, mi sono dovuto ricredere.

Per prima cosa saliamo il classico canalino nord, non difficile ma comunque divertente; al colletto, invece di salire in vetta, scendiamo e ci dirigiamo di nuovo alla base del Penna per fare la via “Prime donne”, che dalla parte sud-ovest arriva quasi in vetta: via un po’ più difficile, con una uscita in goulotte proprio delicata.

Davide Cerruti