CIMA GHILIÈ (m 2998)
Altra super classica di fine stagione scialpinistica. In altri anni si faceva anche a fine giugno. Quest’anno la strada è stata aperta verso il 20 aprile, per cui grandi folle con un mese d’anticipo si sono riversate verso il Pian delle Mosche (Val Gesso). Condizioni buone anche adesso. Si portano gli sci in spalla per un quarto d’ora e poi neve continua fino in cima. Al mattino dura, ma verso le 12 ottima neve primaverile.
CIMA CENTRALE DI MALATERRA (m 2870)
Ultimi blitz di scialpinismo in Valle Stura da San Bernolfo (m 1700). C’è ormai poca neve. È nevicato solo a marzo e se ne sta andando via rapidamente. Però, attualmente è molto bella e di tipo primaverile! Meno gente degli altri anni in zona,ma sempre buona polenta con formaggi al rifugio Dahu de Sabarnui. Le Cime di Malaterra terminano tutte con canali abbastanza ripidi. Noi siamo arrivati in vetta a quella centrale con gli sci ai piedi. Bella discesa ripida su neve scaldata dal sole. Meteo super.
TESTA GIAS DEI LAGHI (m 2750)
Scialpinismo in Valle Stura verso il Colle della Lombarda. Si parte da località Baraccone e si portano gli sci in spalla per una mezz’ora. Difficoltà BS, 1200 m di dislivello. In effetti questa gita si fa normalmente a metà maggio: ma ormai le stagioni sono cambiate! Bella neve primaverile. Usati i ramponi in salita per arrivare al colle con neve dura. Discesa super e all’auto merenda con fave e salame!
Il canyon della Val Gargassa
Domenica 17 aprile, con un nutrito gruppo del CAI-UGET di Torino e del CAI Sezione di Torino abbiamo percorso il Sentiero Natura della Val Gargassa, che offre angoli di incontaminata bellezza, tra placide pozze d’acqua, canyon e suggestive conformazioni rocciose.
Con i nostri 23 partecipanti e i loro 58 ci siamo trovati in ben 81 soci a percorrere questo stupendo sentiero che si snoda ad anello partendo da un bosco di castagni, querce e noccioli, per uscire in un ambiente roccioso più arido (pini e eriche), con pareti verticali bruno nerastre e rossastre, lungo il torrente Gargassa.
Dopo due attraversamenti, abbiamo raggiunto le Case Veirera (401 m), ormai abbandonate, testimonianza dello sfruttamento del luogo (quarzite) per la produzione del vetro. Digressione ad una fontana di acqua sulfurea. Quindi abbiamo percorso il crinale sinistro della Val Gargassa, fino al colletto e successivamente siamo scesi, con un percorso a mezza costa, alle Case Camilla.
Una lieve pioggerella accompagnata da un forte vento ha reso ancora più adrenalinico il tratto servito da una corda fissa sotto la cima Giana (poco prima della sosta), ma il maltempo è durato pochissimo perché un bel sole ci ha accompagnato poi per tutta la discesa.































