TEMPI MOLTO CANGIANTI

Ormai è la norma!!Si passa da periodi caldo – primaverili a periodi invernali in pochi giorni.Nel finalese qualche giorno si scala in maglietta e il giorno dopo dalla Colla Casotto (Garessio) al Monte Grosso non bastano  le lamine per tenere gli sci ( visto il ghiaccio).Subito dopo in Valle dell’Orco tutte le cascate di ghiaccio diventano acqua: la cascata Bellagarda diventa insalibile e la falesia X-Ice proibita con delibera comunale.

Salita alla testa del Rutor (3486m). Valle d’Aosta, La Thuille

Bella uscita su uno dei ghiacciai più estesi interamente in territorio Italiano. All’arrivo a La Thuille sabato 19 agosto, il gruppo dei partecipanti, assai numeroso (25 in totale), ha raggiunto la frazione di La Joux da dove é iniziata l’escursione sul sentiero del 150° delle cascate Rutoriane (chiamate così, dopo il 1860, dall’Abbé Chanoux). Il sentiero consente di ammirare le tre cascate del ghiacciaio del Rutor. Raggiunto il lago Ghiacciato il gruppo ha pranzato e dopo una meritata sosta ha raggiunto il Rifugio Deffeyes, dove ha pernottato.
Il giorno seguente il gruppo degli escursionisti ha iniziato il cammino verso due laghi del ghiacciaio: il Lac D’En Bas e il Lago dei Seracchi, attraversando un magnifico ambiente glaciale. Al ritorno il gruppo degli escursionisti ha mangiato al rifugio e nel pomeriggio ha iniziato la discesa verso il pullman lungo l’Alta Via n.2.
Il gruppo degli alpinisti, più ristretto (4 persone), si è cimentato nella salita della vetta. La situazione del ghiacciaio, ridottosi notevolmente negli ultimi anni, ha costretto gli alpinisti ad aggirare la parte bassa del ghiacciaio compiendo un lungo avvicinamento risalendo la crestina della murena, fino a un breve tratto esposto, attrezzato con catene, che li ha portati nei pressi del Col di Planaval. Da qui hanno seguito una lieve traccia a ometti alla base del crestone nord-ovest del Flambleau fino a raggiungere il ghiacciaio. Calzati i ramponi e legati in cordata hanno iniziato la salita dei primi due tratti più ripidi oltre i quali il ghiacciaio spiana. Quindi hanno seguito il percorso tenendosi vicino alla costiera Flambeau-Doravidi-Chateau Blanc per evitare la parte centrale del ghiacciaio più crepacciata. Superata la crepaccia terminale gli alpinisti sono arrivati al colle del Rutor dove ci sono i resti di un’antica baracca. Da qui, tolti i ramponi, hanno risalito la cresta nord-est di roccette e sfasciumi fino in vetta. Tempo complessivo di salita circa 4.30 ore. La discesa non ha presentato particolari difficoltà salvo il dislivello di circa 2000 m in discesa e la lunghezza del percorso per arrivare fino al parcheggio.
Tutti i partecipanti hanno concluso la gita molto stanchi, ma soddisfatti per l’ambiente visitato estremamente spettacolare e reso ancor più gradevole dalle ottime condizioni meteo.

Salita al Monviso (m 3841)

Finalmente, dopo molti anni e molte richieste da parte dei nostri soci, abbiamo effettuato la salita al Monviso come gita sociale. Contrariamente al programma iniziale che prevedeva la salita per la via Matthews da Castello in val Varaita, visto l’elevato numero di partecipanti e l’esiguo spazio al bivacco Boarelli alle Forcioline, abbiamo preferito optare per il più confortevole rifugio Sella e salire per la via normale dal colle delle Segnette. Lunedì pomeriggio 31/7 lasciata l’auto a Pian Del Re abbiamo raggiunto il rifugio. Malgrado il giorno feriale il rifugio era completo; il Monviso e i suoi satelliti esercitano sempre una grande attrattiva su alpinisti ed escursionisti di tutta Europa. Alle ore 4.45 di martedì,con il meteo favorevole e una temperatura molto elevata per quelle quote, “frontalini” accesi, siamo partiti. La salita non ha presentato particolari difficoltà sulla serie di cenge e salti rocciosi, ben attrezzati con catene, del colle delle Segnette. Abbiamo poi proseguito su ghiaioni fino al bivacco Andreotti (m 3225), e dopo l’attraversamento del residuo del ghiacciaio di Sella, abbiamo completato l’ascesa degli ultimi 600 metri su rocce, piccoli diedri e placche fino a raggiungere la vetta. Un po di commozione per tutti gli otto partecipanti e in particolare per i sei che scalavano il Monviso per la prima volta. Un plauso particolare a Marina, unica rappresentante femminile del gruppo. La discesa, lunga e delicata, ci ha impegnato notevolmente, ma abbiamo superato senza affanno i punti più esposti. Dopo una breve sosta al rifugio abbiamo ripreso il cammino verso Pian Del Re dove siamo arrivati stanchi ma soddisfatti.