Visita annuale ad uno dei santuari dell’alpinismo.Il Corno Stella!! Bella roccia, bel rifugio,ottimo trattamento.Abbiamo concatenato due vie per un totale di 450 m di dislivello: RAMBO VI e IN RICORDO DI ORLANDO (6b+ max 6a+ obbl.).Partiti alle 7.30 dal parcheggio ,siamo tornati all’auto alle 20.30. Meteo buono,un po’ freddo.
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Laghi di Best, col Longet e Roc della Niera ( val Varaita )- 11 e 12 agosto 2018
Gruppo numeroso, 18 partecipanti. Dopo una piacevole serata al rifugio Savigliano, con buona cena e finalmente una notte al fresco per poter dormire, siamo partiti di buon’ora da Chianale e abbiamo iniziato la salita verso il lago blu e il col Longet. Poco dopo la partenza il gruppo “alpinistico” si è staccato per poter procedere più velocemente vista la lunghezza della salita alla vetta. Il tempo, inizialmente incerto, è andato rapidamente migliorando e al col Longet, sul versante Francese splendeva un magnifico sole. Mentre il gruppo escursionistico si godeva i magnifici laghi di Bes, il gruppo alpinistico proseguiva rapidamente sul lungo crinale tra poca erba e “sfasciumi” fino ad arrivare al tratto terminale più impegnativo. Qui, dopo aver attrezzato la via con una corda fissa, siamo saliti rapidamente in vetta (m 3178 ). Dopo il tempo per alcune foto i sei giunti in vetta hanno iniziato la discesa per ricongiungersi col gruppo escursionistico e scendere tutti assieme a Chianale.
CIMA PITTE’ (m 2200)
Salita alla Cima Pittè partendo da Rumiano ( m 800) (Valle Pesio).Molta neve già dall’auto, un po’ noiosa tutta la stradina iniziale.Molto bella invece tutta la parte superiore.Si arriva sull’imponente dorsale alla sinistra del Bric Costa Rossa ed un po’ sopra alla Mirauda.Panorama eccezionale su Limone e la Val Vermenagna.Ottima neve in alto, un po’ sfondosa sotto i 1400m
Relive ‘Cima pitte’
TEMPI MOLTO CANGIANTI
Ormai è la norma!!Si passa da periodi caldo – primaverili a periodi invernali in pochi giorni.Nel finalese qualche giorno si scala in maglietta e il giorno dopo dalla Colla Casotto (Garessio) al Monte Grosso non bastano le lamine per tenere gli sci ( visto il ghiaccio).Subito dopo in Valle dell’Orco tutte le cascate di ghiaccio diventano acqua: la cascata Bellagarda diventa insalibile e la falesia X-Ice proibita con delibera comunale.
Salita alla testa del Rutor (3486m). Valle d’Aosta, La Thuille
Bella uscita su uno dei ghiacciai più estesi interamente in territorio Italiano. All’arrivo a La Thuille sabato 19 agosto, il gruppo dei partecipanti, assai numeroso (25 in totale), ha raggiunto la frazione di La Joux da dove é iniziata l’escursione sul sentiero del 150° delle cascate Rutoriane (chiamate così, dopo il 1860, dall’Abbé Chanoux). Il sentiero consente di ammirare le tre cascate del ghiacciaio del Rutor. Raggiunto il lago Ghiacciato il gruppo ha pranzato e dopo una meritata sosta ha raggiunto il Rifugio Deffeyes, dove ha pernottato.
Il giorno seguente il gruppo degli escursionisti ha iniziato il cammino verso due laghi del ghiacciaio: il Lac D’En Bas e il Lago dei Seracchi, attraversando un magnifico ambiente glaciale. Al ritorno il gruppo degli escursionisti ha mangiato al rifugio e nel pomeriggio ha iniziato la discesa verso il pullman lungo l’Alta Via n.2.
Il gruppo degli alpinisti, più ristretto (4 persone), si è cimentato nella salita della vetta. La situazione del ghiacciaio, ridottosi notevolmente negli ultimi anni, ha costretto gli alpinisti ad aggirare la parte bassa del ghiacciaio compiendo un lungo avvicinamento risalendo la crestina della murena, fino a un breve tratto esposto, attrezzato con catene, che li ha portati nei pressi del Col di Planaval. Da qui hanno seguito una lieve traccia a ometti alla base del crestone nord-ovest del Flambleau fino a raggiungere il ghiacciaio. Calzati i ramponi e legati in cordata hanno iniziato la salita dei primi due tratti più ripidi oltre i quali il ghiacciaio spiana. Quindi hanno seguito il percorso tenendosi vicino alla costiera Flambeau-Doravidi-Chateau Blanc per evitare la parte centrale del ghiacciaio più crepacciata. Superata la crepaccia terminale gli alpinisti sono arrivati al colle del Rutor dove ci sono i resti di un’antica baracca. Da qui, tolti i ramponi, hanno risalito la cresta nord-est di roccette e sfasciumi fino in vetta. Tempo complessivo di salita circa 4.30 ore. La discesa non ha presentato particolari difficoltà salvo il dislivello di circa 2000 m in discesa e la lunghezza del percorso per arrivare fino al parcheggio.
Tutti i partecipanti hanno concluso la gita molto stanchi, ma soddisfatti per l’ambiente visitato estremamente spettacolare e reso ancor più gradevole dalle ottime condizioni meteo.