Con lo zero termico a 5000 m è meglio non andare sui ghiacciai ridotti ormai ad un colabrodo. Bisogna arrampicare all’ombra anche oltre i 2000 m. Trasferta quindi di 4 giorni e mezzo in Dolomiti scegliendo le pareti esposte a nord/ovest.Campo base presso amici a Campitello di Fassa. In 4 giorni quattro vie lunghe per un totale di 47 tiri dal V+ all’ VIII (scala UIAA molto usata in Dolomiti).Primo giorno salita alla PALA DELLA GHIACCIA (m 2500) dal rifugio Gardeccia: 11 tiri fino al VI+ , bella roccia , qualche chiodo, uso di friends ,discesa a piedi dal Passo delle Scalette.Secondo giorno salita al PILASTRO ZENI dal bivacco Zeni in Vallaccia sopra Pozza di Fassa .Via GIOVE aperta nel 2015 da Heinz Grill e soci : dislivello di 500 m, 17 tiri , fino al VII+ ,chiodi, cordini in clessidre ,friends e tricam. Discesa a piedi.Terzo giorno ,dal Passo Sella salita alla seconda torre di Sella (m 2600) per la via MESSNER : 8 tiri ,il primo è un bel 6b , gli altri V+ , ma un po’ da ricercare, roccia stupenda, come la via!!. Quarto giorno salita al PILASTRO BRUNICO ( m 2500) sotto il Passo Gardena per la via OTTOVOLANTE : dislivello di 400 m , 12 tiri , difficoltà fino al 7a+, ben spittata, roccia eccezionale! Discesa sempre a piedi. Meteo sempre ottima e non calda arrampicando sempre all’ombra. Buon uso per proteggersi nei vari buchi dolomitici anche dei TRICAM prodotti dalla Camp (vedi foto).
CORNO STELLA (m 3050)
Salita annuale alla mecca dell’alpinismo in marittime.Partenza alle 5.30 da Varazze e rientro no stop alle 20.30.Così si riesce a salire con calma una via o dello zoccolo basso o della parte alta. Nello zoccolo inferiore molto bella(forse la più bella) è la via GIACOUGIA‘ (9 tiri 6b+ max , 6a+ ob). Si arriva alla base della Campia .Da qui con una doppia nel canale si arriva al sentierino mediano e poi con un’altra doppia ci si cala sulla pietraia. Si ritorna piacevolmente al rifugio Bozano sul nuovo sentiero lastricato (lavoro ciclopico !). Le rocce del Corno Stella sono delle Anatessiti Biotitiche , simili a degli gneiss ma con la grana e l’aderenza dei graniti: scalarvi sopra è sempre molto bello!!!Il rifugio sotto è sempre accogliente , mai congestionato e simpatico il “gestorissimo”. Si mangia sempre bene.Se anche il meteo è buono,cosa c’è di meglio!?
VIA BETTEMBOURG
Via di arrampicata storica e molto bella nel gruppo del Monte Bianco.Si parte da Punta Helbronner(raggiunta in funivia) e con un’ora di percorso glaciale si arriva alla base del Pic Adolphe Rey (m 3500).Attualmente il ghiacciaio è nelle condizioni di fine agosto , molto crepacciato,da percorrere legati con attenzione. Abbiamo salito la via BETTEMBOURG (6B+ max 6a ob. 6 tiri). La via parte con un tiro di 6b+:nella prima parte sono stati aggiunti 9 spit perchè il ghiacciaio in 20 anni è sceso più di 10 m. La roccia è levigata e sarebbe inscalabile!Gli altri tiri sono tutti da proteggere completamente a friends fino al numero 4 (noi ne avevamo 12 ma qualcuno in più non guastava).Si sale su diedri fessure continue di un granito rosso eccezionale.”E’ l’itinerario più elegante della parete,atletico e di grande soddisfazione,è firmato da arrampicatori alternativi e innovatori che ricercavano l’estetica e sognavano Yosemite” (G.Bassanini).Meteo fino alle 9 un po’ nuvoloso poi tutto sereno ma freddo: abbiamo arrampicato indossando tutto quello che avevamo compreso K-way. In discesa abbiamo incastrato una doppia abbandonando una corda.Le ultime doppie le abbiamo fatte con una corda sola.Arrivati alla funivia alle 17.30:cinque minuti prima dell’ultima discesa!
ROCCA DEI CAMPANILI
Da Viozene,passando per il rifugio Mongioie, in quasi due ore di salita sotto il sole si arriva alla base della parete.Quest’anno non ci sono mucche in quota perchè manca l’acqua nelle varie vasche: l’unico vantaggio è che non ci sono i temuti tafani!Il posto è idilliaco , di aspetto dolomitico, in lontananza si vede il mare. Il calcare é tra i più belli del mondo , più chiaro del Verdon.La parete si divide in settore sinistro più facile ed in settore destro nettamente più difficile.Ancora più a destra ,dentro il canale dello scudo, sono state richiodate vecchie vie di M.Schenone. Ne abbiamo risalito una di 4 tiri max 6b+: roccia bella ma non eccezionale. Con due lunghe doppie ,si torna alla base. Nel pomeriggio in assenza della solita nebbia, saliamo la classica CHIARO DI LUNA, via del settore destro molto esigente , 6c max ma obbligatorio alto: roccia questa volta eccezionale!Doppie molto veloci sotto l’avanzare di un temporale.Attualmente si sta richiodando stile falesia tutto il settore sinistro:l’operazione ha un po’ l’aria di un’operazione commerciale!
I gemellaggi del CAI Varazze: col CAI Castelnuovo Garfagnana
Sabato 10 e Domenica 11 giugno, 26 soci del CAI di Varazze si sono recati col pullman al Passo dei Carpinelli, nell’Appennino Tosco-Emiliano, per conoscere una zona a loro ancora sconosciuta. Sistemati i bagagli all’Hotel Belvedere, si è subito iniziata un’escursione che, tra boschi di maestosi castagni secolari, in circa due ore li ha portati a raggiungere il lago Gramolazzo, bacino artificiale incastonato nel verde dei boschi. La strada del ritorno, tutta in salita e nelle calde ore del pomeriggio, ha affaticato non poco gli escursionisti che hanno però trovato refrigerio nella piscina dell’albergo. Il giorno successivo, dopo l’incontro sempre caloroso con gli amici del CAI di Castenuovo Garfagnana, col pullman si è saliti al Colle Argegna, sul quale è collocato il Santuario della Madonna della Guardia, ed è iniziata l’escursione con cui si sarebbe dovuto raggiungere il Monte La Nuda a 1895 mt di quota. Il percorso, molto piacevole, prima tra boschi di snelli cerri ed oltre nella faggeta, si è rivelato molto più lungo del previsto. Raggiunto il panoramico Monte Tondo a 1792 mt. e visto in lontananza il Monte La Nuda, si è valutato che le ore di cammino necessarie per raggiungerlo avrebbero prodotto uno sforamento delle ore disponibili del pullman e, concordemente e saggiamente, si è ridimensionata l’escursione. Per altro percorso si è raggiunto il Rifugio Monte Tondo, ancora chiuso e, per strada sterrata, si è tornati al luogo di partenza dopo sei ore totali di cammino. La mancata meta potrà essere facilmente raggiunta dal passo del Cerreto: è questo l’obiettivo per un futuro incontro con gli amici di Castelnuovo Garfagnana.